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Ecco alcuni casi di malasanità risolti con successo
Caso trattato: asfissia al parto
Decorso: decelerazione del battito cardiaco e asfissia al parto a causa di mancati monitoraggi e assistenza. Parto cesareo d’urgenza.
Accertata la responsabilità medica veniva concordato congruo risarcimento nella somma di 469.000,000 € (quietanza n. 221/UMO).
Problemi al Parto
In ambito ginecologico sono molteplici i problemi al parto che si possono presentare, soprattutto se si è vittima di casi di malasanità. I due principali sono l’ipossia al parto e la distocia con stiramento del plesso brachiale.

Cosa fare?
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Ipossia al parto
Per quanto riguarda l’ipossia al parto questa si verifica solitamente in caso di parto ritardato: per stabilire quale sia il momento più opportuno per indurre un parto, il personale sanitario dovrebbe monitorare correttamente i tracciati CTG.
Il tracciato CTG misura contemporaneamente la presenza delle contrazioni miometriali, cioè dell’utero, e l’attività cardiaca fetale; nel tracciato vengono sempre riportati l’ora e i minuti.
In gravidanze regolari i tracciati CTG devono essere misurati per almeno 20 minuti.
Il tracciato CTG da solo non basta per poter affermare che una donna non è in travaglio; sarebbe opportuno eseguire anche un accurato controllo ecografico al fine di una valutazione della quantità di liquido amniotico.
Ad ogni modo dai tracciati CTG è possibile verificare se si presenti una decelerazione del battito cardiaco fetale. In questo caso si verifica una sofferenza fetale.
Sofferenza fetale, decelerazione cardiaca e presenza di mecomio possono solo significare asfissia neonatale; la mancanza di ossigeno può portare a gravi conseguenze per il neonato, inclusi danni cognitivi permanenti.

I nostri professionisti hanno avuto modo di occuparsi di numerosi casi di ipossia al parto, offrendo il massimo della professionalità, delle problematiche di ritardo del parto e ipossia neonatale. Nella maggior parte dei casi si tratta di casi di asfissia al parto dovuti ad una non corretta valutazione e/o omissione dei tracciati CTG da parte dei sanitari.
I risarcimenti ottenuti in questi casi sono ingenti, stante le gravi conseguenze sul nascituro che si porterà dietro tutta la vita. A ciò si deve aggiungere il risarcimento danni di riflesso per i genitori i quali affrontano, giorno per giorno, le difficoltà legate alle conseguenze dell’ipossia al parto sul proprio bambino.
Nei casi più gravi il bambino può riportare un ritardo mentale anche di grado severo con un Q.I. di 40 rapportato alla propria età.

Distocia della spalla
L’altra casistica spesso ricorrente in ambito ginecologico è il parto con presenza di distocia della spalla.
La distocia della spalla è una temibile complicanza del parto nelle presentazioni di testa o cefaliche: fuoriuscita la testa del bambino, non segue subito l’uscita del corpo né in modo spontaneo né con l'intervento delle semplici manovre abituali per l'assistenza al parto fisiologico.
Per manovre abituali si intende solo una cauta trazione sulla testa del neonato, dopo che è avvenuta spontaneamente la rotazione esterna in modo da facilitare l'impegno della spalla fetale anteriore sotto l'arcata pubica.
Se la trazione sulla testa del neonato viene effettuata senza aver prima eseguito le corrette manovre (Manovre di Rubin) la complicanza che più frequentemente si ha nel feto è la paralisi del plesso brachiale; trattasi di una paralisi flaccida del braccio presente alla nascita i cui segni clinici sono correlati alla sede e alla severità della lesione del plesso brachiale.
In altre parole la testa del bambino fuoriesce ma non avviene il movimento di restituzione, cioè la testa non si dispone con la faccia rivolta verso la coscia destra o sinistra della madre ma resta con la faccia rivolta verso il basso o l’alto. In questo caso le spalle restano incastrate fra sinfisi pubica e sacro.
A questo punto, in pochi secondi, il colore del feto diventa blu cianotico (anche qui c’è il rischio ipossia neonatale). In tale situazione è facile che l’equipe ostetrica inizi a perdere la calma diffondendo panico nella sala parto, rendendo facile che possa verificarsi un caso di malasanità.


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